Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I problemi del dopoguerra

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Sturzo, Luigi 50 occorrenze
  • 1918
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 32-58.
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, che gli uomini tentano di correggere e guidare, mentre si sprigionano energie novelle, dalle latebre della terra percossa, dal profondo ignoto

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programma, formulato quando ancora si è sotto l'incubo degli eventi, può divenire un vaniloquio sterile, non appena la realtà sopraggiunga con la sua

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, nell'esplodere di forze intime, agitate dall'angoscia e dalla miseria, quando il velo dell'illusione è caduto, e si vede nuda la realtà amara e tragica, le

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Un fenomeno notevole si presenta ai nostri occhi come quello che attira l'attenzione di popoli e di governanti, sia delle nazioni già in guerra sia

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Quella coscienza addormentata o costretta a tacere, che sopravvive nelle generazioni che si inseguono, e che ha per base la razza, la storia, la

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popoli dicono la loro parola, finché nell'acquetarsi di violente passioni scatenate fra le masse, si rassodi un ordinamento che diventi sintesi

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la disciplina nazionale, e quanto minore influenza vi si esercita dal di fuori; ma il rivolgimento psicologico nella coscienza popolare avviene lo

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Fra poco i governi si riuniranno a discutere della pace e del disarmo. Mentre non è possibile e non sarebbe giusto invocare una pietà di debolezza, e

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varia e si adatta ai tempi, si trasforma nelle contingenze pur essendo una e perenne nella sostanza immortale.

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divise anche politicamente i socialisti delle nazioni combattenti, meno in parte gli italiani, sotto le proprie bandiere nazionali, non si tenti una

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contrasto si basa sopra una ragione di libertà.E non è certo di una libertà formale ed esteriore che intendo parlare, ma di una libertà intima e

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Col crollo della Germania si è rivelato nella sua profonda crisi l'assurdo pratico della concezione panteistica dello stato, che tutto sottopone alla

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delle ragioni sociali, che crea nuovi vincoli, mentre presta nuovi utili servizi; onde nuovi organismi e più sviluppati si impongono, leggi più

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cui si appartiene liberamente, la società cristiana. Così è in tutto lo sviluppo della vita sociale, da quella domestica a quella nazionale, da queste

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Ma quando l'organismo, perdendo le sue finalità liberatrici, trasmuta in tirannia personale e collettiva, in forza di inerzia, in elemento di

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è acuito da tutte le crisi che si sono avute in precedenza, ed è reso visibile e forte dai fenomeni della guerra, ed ha la sua ragion d'essere nella

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È naturale che ciò avvenga: poiché non si riconosce socialmente altro principio assoluto, che è Dio; e non si cerca il fondamento morale del vivere

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È il perno fondamentale del dualismo: di fronte a un organismo assoluto panteista, si pone una ragione psicologica spiritualista: e di fronte ad un

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Il disquilibrio pertanto fra la ragione di vincolo e il principio di libertà è una conseguenza naturale: ed è naturale che si debba invocare la

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, si sostituì la ragione liberatrice di ogni deficienza e manchevolezza, con l'organismo statale, mezzo e non fine; molti vedono nelle apparenze la

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Oggi al cader di governi, quali il russo e il tedesco, che avevano concepito la religione come un mezzo di governo, di cui si servivano nella

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Certo che noi, vecchia Europa, abbiamo una storia che non si cancella; istituti umani e religiosi, innestati nel tronco secolare e vivo della chiesa

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pregiudizi son caduti da allora ad oggi; si credeva, e molti lo temevano, altri l'auspicavano, che la caduta del potere temporale dovesse segnare la fine della

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qualsiasi pretendente politico; quella Europa, già trasformata in parte negli ultimi anni, oggi è caduta; e si sentono ancora i passi della fuga del

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Oggi nessuna previsione regge; ma certo si è che, a parte la prova delle crisi gravi e spasmodiche, la rivalutazione dei valori morali e religiosi

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, oggi invocata dai popoli; e noi italiani dobbiamo augurarci che nelle sorti future si riconosca, insieme alle benemerenze del romano pontificato, la

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andato perduto così il contatto effettivo, educativo, morale della scuola col popolo; si è creato un ambiente professionale e di carriera dell'insegnante

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familiare e alla tutela delle coscienze giovanili. Anche contro di essa si aderge lo stato moderno; lo stato laico latino, lo stato di prima della guerra

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rispetto di governi e di partiti; e non si preoccupa — come vanamente sognano i liberali e i democratici di razza latina — della concorrenza o della

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. Ebbene, questo fenomeno di centralizzazione statale edi burocratizzazione della vita nazionale si ripercuote in tutti i campi dell'attività sociale, è

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caricatura svela meglio il difetto, così nell'eccesso della congestione oggi, dopo guerra, si va ridestando più forte la coscienza di una libertà

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Decentriamo, si grida da molti, liberiamo la vita da vincoli assurdi, semplifichiamo la burocrazia, elemento di coordinazione e non tirannico

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nazionale attraverso formule centralizzatrici e livellatrici; la realtà si ribella con la propria forza incoercibile, e reclama i suoi diritti a

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proprie organizzazioni i vari provvedimenti statali riguardo ai consumi e alla mano d'opera della mobilitazione industriale; e tutti gli sforzi che si

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Così il centralismo di stato si riduce a forme di tirannia di partiti e di organismi extra-statali, operanti all'ombra propizia della burocrazia, che

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dell'oggi, si presenta come un progresso in avanti nella società vasta e molteplice che la stessa guerra ha rifatta, lanciandola verso nuovi orizzonti.

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mortali, che non debbono avere più né cervello per giudicare, né volontà per agire nel nuovo mostruoso falansterio a cui si vuol ridurre l'attività e la

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Durante la guerra quante prove si sono avute della necessità di tali riforme! Come ad ogni passo si riproduce il problema, visto e sentito da quanti

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Ma spesso ad ogni nuova esigenza di stato si è ricorso a nuovi organi decentrati, sicché la moltiplicazione di enti e di comitati ha reso così

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lavoro degli operai organizzati, e si assida assoluta signora delle sorti dei popoli. Può essere che tale forza abbia la prevalenza politica oggi o

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Dalle classi salendo agli enti locali si ripresenta in tutta la sua interezza il comune, non certo il comune politico del medio evo, ma il comune

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lavoro si fa appello nella grande riforma delle nazioni. Il riconoscimento giuridico della organizzazione di classe darà un assetto organico al movimento

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, nell'assillante problema del giorno per giorno. Quante formalità si sono superate, abbattendole senza che le vigili oche del potere politico e del controllo

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sistema del caso per caso, senza indirizzi ideali e senza mète sicure e lontane; e sarà un errore che si sconterà presto e gravemente.

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Sono riforme che si invocano oggi, come quando nel 1848 si domandavano le libertà costituzionali purnello stessoperiodo in cui si affrontavano, sotto

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prometta il voto alle donne nei piccoli e vivaci ambienti femministi, che oggi si muove; oggi è la coscienza popolare che fermenta in cerca di orientamento

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Quando si riannoda il potere e l'enorme sviluppo tedesco alla filosofia kantiana, quando la politica militarista prussiana è simboleggiata dal

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sono maturi, con la forza di un fato: oggi si sente il brivido dei rivolgimenti: ad essi occorre imprimere le direttive di un pensiero forte e maturo

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istituti, tendenze e partiti del loro malvagio influsso: e si ripercuotono oggi i principi di libertà e di giustizia nel fondo delle coscienze, nel valore

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pronto; il programma si delineava nei suoi caposaldi semplici e magnifici: l'uomo, che avrebbe potuto realizzare il nuovo partito, già si trovava in

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